LA PIETA’ TRASLITTERATA

Pietà traslitterata

La pietà traslitterata – Errante Blu*

Dalla Figura della Madonna si anima il carattere di Circe, emblema Nolano della femminilità asinina e sacra, chiave del suo pantheon. Sulle sue ginocchia un giovane senza sensi, è bellissimo, ed ha in nome il secondo nome del profeta che ebbe, fra i tre, in onore di scorgere, con più pia lucidità, il mistero divino.

Circe: Sorgi Isreaele.

Ti prego svegliati, il mondo è nell’Oblio.

Straripate son le rive del Lete.

hashem (dio)

Destati o luce degli occhi miei.

tiphereth (bellezza)

Circe lo sta chiedendo, assetata d’una Giustizia che più non esiste per le nostre sfere;

d’inganni, o mio amato, s’è riempito l’aere.

– hesed (carità)

Gli uomini pestano la natura, dimentichi della Grazia che c’ha generato;

che del Mondo, un po’ alla volta, l’ordine c’ha svelato,

plasmando di dialettica natura, sì da fortificar la noetica postura,

quella che delle zampe, al due, allinea l’andatura.

– Zain (lettera – albero della conoscenza)

Da decenni l’insegnamento antico non viene onorato con autentico rito.

Quel che i padri ebbero in onere di custodire;

sì che i figli vivessero ospiti di metafisiche cittadine.

– queddusha (santità)

– anak hokmah (dei giganti la sapienza)

Con il soffio della bocca illumina l’interezza di tutta lor schiera,

vedremo nei loro cuori risplendere virtute fiera.

-hit anev (essere modesti)

Da decenni, dalle polveri di numero e sapone, la lezione savia e antica vien tosto tralasciata,

e meco porto il fedele richiamo, d’una Giuditta che mai alzò la mano; si di te, o bel Signore.

– shekinah (giustizia)

ma da che in me crebbe l’universal sapienza, imparai a difender il tuo Nome e principio,

al di là della personale, mia convenienza.

– yessod (fondamento)

Apri dunque i begli occhi o Israele; e con la Forza che emetti in ogni respiro,

annunzia il tempo della frugalità, della fame sfamata; dell’interior gentilezza.

<Per il frutto dell’albero, per il prodotto del campo e per la terra desiderabile,

buona e vasta che tu hai dato in possesso ai nostri padri,

per mangiare i frutti e per saziarsi del suo bene.

– infiniti sono i misteri d’ogni ghetto –

Abbi pietà, Signore Dio nostro, di Israele popolo tuo,

e di Gerusalemme città santa,

e del suo santuario e del suo altare.>1

che altro non può essere che il cuore stesso d’ogni individuo.

Svegliati, e con me allontana l’umano gregge dai porci che caminano su questa terra; sicchè smettano di sporcarsi d’ignominia per via dell’ignoranza; figlia oziosa della venialità.

– kavod (gloria)

<Ma il fuoco o il vento o l’aria sottile o la volta stellata o l’acqua impetuosa o i luminari del cielo considerano come dei, reggitori del mondo. Se, stupiti per la loro bellezza, li hanno presi per dèi,

perché li ha creati lo stesso autore della bellezza.

Di fatti dalla grandezza di tutte le creature per analogia si conosce l’autore.>2

Fosti tu il primigenio maestro,

colui che del dio colse il più impalpabile regno;

Ora, ti prego, da questo cenno di umiltade pregno

prendi vita, scolpiremo assieme il messaggio in modo chiaro e degno.

Del tuo ausilio, o custode di buoni consigli,

ho necessità; i costumi hanno dissolto, del Cantico, la fedeltà;

e di generazione in generazione si protrae un salto che,

dei significati, sa annullar la pia lezione;

sì da lasciar una vacante rotazione

in quel trono onde si dovria dar al tollerante il gran valore;

mentre del corpo di donna si fè mercificazione;

cosìcchè nessuno ha in cuore d’allontanarsi da libidinosa stazione;

tanto dell’amor sacro si sperpera a demenza;

Resh

allontanando, ancora, la mente dalla sede sua naturale,

l’anima che connette l’uomo al suo eguale.

sì, il tuo gregge pasce ignorando la dolcezza dell’alta legge;

Per questo o mio Signore sali donde splende chi sa e regge.

– chesed (Amore)

Israele: <E in essi venne lo spirto.>3

Per il tuo amore, o Madonna, il comandamento esaudirò;

e alla testa del tuo popolo, come uno spettro, guiderò.

C: Aroma si effonde, è il tuo Nome.

– hod (maestà)

– Giuditta l’Onesta

* La madonna è nuda e pregna.

È pregna perché sa che si rinasce solo dall’alto dei cieli e per questo indica il cielo. Di cosa è rimasta incinta? Di idee nuove, di futuri, di possibilità pronte ad aprirsi a chi guarda in alto. Gesù giace morto tra le sue braccia, ma la Madonna non se ne preoccupa, perché Gesù è morto solo per chi vede in Gesù un uomo. Per chi vede in Gesù l’Io, non c’è tanto da preoccuparsi. La sua morte è solo motivo per una nuova rinascita. E rinascita senza via d’uscita. CAMBIAMENTO RADICALE sembra essere ciò che l’Io/Gesù chieda. Non preoccuparti troppo della morte del tuo io di quello che eri e che facevi.

Concludo citando: “Nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi.”

– ErranteBlu

1 Talmud, Capitolo IV, Benedizione Riassuntiva.
2 Sapienza, 13,13.
3 Ezechiele, 37, 10.

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